Basilica Superiore
La basilica venne iniziata nel 1228 da Gregorio IX e conclusa nel 1253 da Innocenzo IV, con le maestranze dei migliori architetti, decoratori e pittori dell'epoca.
La basilica superiore, che fu importante nella diffusione del gotico in Italia, venne predisposta per diventare una meta di pellegrinaggio e devozione popolare. Un secondo ordine di interessi era più strettamente legato al papato, che vedeva ormai nei francescani, dopo la diffidenza iniziale, gli alleati per rinsaldare i legami con i ceti più umili, per i papi profusero grandi risorse economiche e si occuparono personalmente dell'andamento dei lavori, tanto che in un certo senso San Francesco divenne una sorta di "cappella palatina" papale, che non a caso ricorda la Sainte-Chapelle di Parigi, dove sono presenti due chiese sovrapposte ad aula unica.
La struttura abbastanza semplice che si intendeva dare all'inizio venne quindi modificata quasi subito secondo linee più maestose, ispirandosi in parte all'architettura romanica lombarda, con nuove suggestioni gotiche legate agli edifici costruiti dall'ordine cistercense.
L'esterno, dalla relativa semplicità romanica con qualche elemento gotico quale il portale a sesto acuto e gli archi rampanti, era diverso dall'interno, dove prevale la vivace policromia e le slanciate forme gotiche. La navata è divisa in quattro campate con transetto e abside, presenta una copertura con volte a crociera. Uno stretto ballatoio corre tutto intorno alle pareti. La chiesa superiore è illuminata da grandi finestroni gotici che corrono lungo tutta la fascia alta della navata e dell'abside, a cui si aggiunge la luce che entra dal rosone della facciata.
Quest'ultima ha forme di pura semplicità, tripartita orizzontalmente fra tre cornici con mensole e coronata da timpano triangolare. Il portale è gemino e il rosone è doppio, decorato da intarsi cosmateschi tra i rilievi dei simboli degli Evangelisti.
A sinistra della facciata si vede il prolungamento della loggia delle Benedizioni, progetto di Valentino Martelli del 1607.
L'interno è caratterizzato da navata unica a quattro campate, più un presbiterio composto da tre campate irregolari e abside poligonale. Reggono le volte a crociera pilastri polistili composti da colonnine su cui importano poi, organicamente, i costoloni. A una certa altezza le pareti rientrano lasciando lo spazio per un ballatoio che gira intorno alla navata, sale nella controfacciata fino al piano sottostante il rosone e passa, nel presbiterio, sotto archetti trilobi[1].
Lo spazio della chiesa è ampio e slanciato, con uno straordinario coniugarsi tra le strutture murarie e l'apparato decorativo. I grandi finestroni delle campate, il rosone e le vetrate del transetto garantiscono una forte illuminazione di ascendenza nordica, che contrasta con la penombra della basilica inferiore[1].
La basilica superiore, che fu importante nella diffusione del gotico in Italia, venne predisposta per diventare una meta di pellegrinaggio e devozione popolare. Un secondo ordine di interessi era più strettamente legato al papato, che vedeva ormai nei francescani, dopo la diffidenza iniziale, gli alleati per rinsaldare i legami con i ceti più umili, per i papi profusero grandi risorse economiche e si occuparono personalmente dell'andamento dei lavori, tanto che in un certo senso San Francesco divenne una sorta di "cappella palatina" papale, che non a caso ricorda la Sainte-Chapelle di Parigi, dove sono presenti due chiese sovrapposte ad aula unica.
La struttura abbastanza semplice che si intendeva dare all'inizio venne quindi modificata quasi subito secondo linee più maestose, ispirandosi in parte all'architettura romanica lombarda, con nuove suggestioni gotiche legate agli edifici costruiti dall'ordine cistercense.
L'esterno, dalla relativa semplicità romanica con qualche elemento gotico quale il portale a sesto acuto e gli archi rampanti, era diverso dall'interno, dove prevale la vivace policromia e le slanciate forme gotiche. La navata è divisa in quattro campate con transetto e abside, presenta una copertura con volte a crociera. Uno stretto ballatoio corre tutto intorno alle pareti. La chiesa superiore è illuminata da grandi finestroni gotici che corrono lungo tutta la fascia alta della navata e dell'abside, a cui si aggiunge la luce che entra dal rosone della facciata.
Quest'ultima ha forme di pura semplicità, tripartita orizzontalmente fra tre cornici con mensole e coronata da timpano triangolare. Il portale è gemino e il rosone è doppio, decorato da intarsi cosmateschi tra i rilievi dei simboli degli Evangelisti.
A sinistra della facciata si vede il prolungamento della loggia delle Benedizioni, progetto di Valentino Martelli del 1607.
L'interno è caratterizzato da navata unica a quattro campate, più un presbiterio composto da tre campate irregolari e abside poligonale. Reggono le volte a crociera pilastri polistili composti da colonnine su cui importano poi, organicamente, i costoloni. A una certa altezza le pareti rientrano lasciando lo spazio per un ballatoio che gira intorno alla navata, sale nella controfacciata fino al piano sottostante il rosone e passa, nel presbiterio, sotto archetti trilobi[1].
Lo spazio della chiesa è ampio e slanciato, con uno straordinario coniugarsi tra le strutture murarie e l'apparato decorativo. I grandi finestroni delle campate, il rosone e le vetrate del transetto garantiscono una forte illuminazione di ascendenza nordica, che contrasta con la penombra della basilica inferiore[1].