Museo Diocesano di Cortona.
IL Museo diocesano di Cortona si trova in piazza del Duomo 1, nell'ex-chiesa del Gesù, e raccoglie oggetti ed opere d'arte provenienti dalle chiese del territorio e dalle proprietà della diocesi.
La raccolta d'arte venne fondata nel 1945 e conserva importanti opere di Pietro Lorenzetti, Beato Angelico, Bartolomeo della Gatta, Sassetta e Luca Signorelli, oltre ad arredi sacri di notevole pregio.
Il percorso espositivo inizia dall'unico oggetto antico presente, di altissima qualità, il sarcofago romano con il Combattimento tra Dioniso e le Amazzoni, databile al II secolo d.C. e ritrovato nei presi del Duomo. L'opera, scoperta nel XV secolo, venne ammirata da Donatello e da Brunelleschi, il quale si recò appositamente a Cortona per vederlo su consiglio dell'amico.
La sala successiva è dedicata alla pittura, dove si conservano una Madonna col Bambino attribuita Niccolò di Segna (1336 circa), la monumentale Croce sagomata e dipinta di Pietro Lorenzetti (1315-1320, dalla chiesa di San Marco), il Crocifisso e la Maestà dello stesso autore, a cui sono attribuiti anche dei frammenti di affreschi con l'Andata al Calvario da Santa Margherita. Sempre di scuola senese è il trittico della Madonna dell'Umiltà tra i santi Nicola, Michele, Giovanni Battista e Margherita da Cortona del Sassetta (1434 circa), già in San Domenico.
Luca Signorelli, Comunione con gli apostoli, 1512. Capolavoro della pittura italiana del primo Rinascimento è la pala dell'Annunciazione di Beato Angelico (1430 circa), pure da San Domenico, dotata di predella originale. Dello stesso artista è anche il Trittico di Cortona con predella mostrante le storie di san Domenico.
L'Assunta di Bartolomeo della Gatta (1470-1475) proviene dal convento benedettino della Contesse. Sono conservate ben nove tavole del caposcuola locale, Luca Signorelli, tra cui il Compianto su Cristo morto (da Santa Margherita, 1502) e la Comunione degli Apostoli (dall'altare maggiore del Gesù, 1512) sono le uniche firmate.
La pittura del XVIII secolo è rappresentata dalla tela con le Estasi di Santa Margherita da Cortona di Giuseppe Maria Crespi (1701) e dal Miracolo di san Francesco di Paola diFrancesco Capella (1750).
Nel sottochiesa, già sede della Compagnia del Buon Gesù, si trova un ciclo di affreschi del Doceno con Sacrifici del Vecchio Testamento, disegnato da Vasari e risalente al 1554-55. Il Compianto sul Cristo morto dell'altare è un gruppo in terracotta invetriata dell'ambito di Benedetto Buglioni (1517 circa). Gli stalli lignei intagliati ai lati sono diVincenzo da Cortona (1517).
La sala delle oreficerie e degli arredi sacri è ricca di testimonianze del prestigio della sede cortonese. Tra queste spiccano il calice di Michele di Tomè con smalti translucidi (1370 circa), il reliquiario Vagnucci di Giusto da Firenze (1457-58) che inglobò una statuetta di Cristo di fattura francese del primo quarto del XV secolo (l'opera venne commissionata dal vescovo di Perugia, il cortonese Jacopo Vagnucci, per il futuro Duomo cittadino). Il pregevole parato Passerini, ricamato per il cardinale Silvio Passerini, è un'opera di scuola fiorentina del primo quarto del XVI secolo: è composto da tredici pezzi in velluto laminato d'oro e broccato con l'applicazione di ricami eseguiti su disegno di Raffaellino del Garbo e Andrea del Sarto..
La raccolta d'arte venne fondata nel 1945 e conserva importanti opere di Pietro Lorenzetti, Beato Angelico, Bartolomeo della Gatta, Sassetta e Luca Signorelli, oltre ad arredi sacri di notevole pregio.
Il percorso espositivo inizia dall'unico oggetto antico presente, di altissima qualità, il sarcofago romano con il Combattimento tra Dioniso e le Amazzoni, databile al II secolo d.C. e ritrovato nei presi del Duomo. L'opera, scoperta nel XV secolo, venne ammirata da Donatello e da Brunelleschi, il quale si recò appositamente a Cortona per vederlo su consiglio dell'amico.
La sala successiva è dedicata alla pittura, dove si conservano una Madonna col Bambino attribuita Niccolò di Segna (1336 circa), la monumentale Croce sagomata e dipinta di Pietro Lorenzetti (1315-1320, dalla chiesa di San Marco), il Crocifisso e la Maestà dello stesso autore, a cui sono attribuiti anche dei frammenti di affreschi con l'Andata al Calvario da Santa Margherita. Sempre di scuola senese è il trittico della Madonna dell'Umiltà tra i santi Nicola, Michele, Giovanni Battista e Margherita da Cortona del Sassetta (1434 circa), già in San Domenico.
Luca Signorelli, Comunione con gli apostoli, 1512. Capolavoro della pittura italiana del primo Rinascimento è la pala dell'Annunciazione di Beato Angelico (1430 circa), pure da San Domenico, dotata di predella originale. Dello stesso artista è anche il Trittico di Cortona con predella mostrante le storie di san Domenico.
L'Assunta di Bartolomeo della Gatta (1470-1475) proviene dal convento benedettino della Contesse. Sono conservate ben nove tavole del caposcuola locale, Luca Signorelli, tra cui il Compianto su Cristo morto (da Santa Margherita, 1502) e la Comunione degli Apostoli (dall'altare maggiore del Gesù, 1512) sono le uniche firmate.
La pittura del XVIII secolo è rappresentata dalla tela con le Estasi di Santa Margherita da Cortona di Giuseppe Maria Crespi (1701) e dal Miracolo di san Francesco di Paola diFrancesco Capella (1750).
Nel sottochiesa, già sede della Compagnia del Buon Gesù, si trova un ciclo di affreschi del Doceno con Sacrifici del Vecchio Testamento, disegnato da Vasari e risalente al 1554-55. Il Compianto sul Cristo morto dell'altare è un gruppo in terracotta invetriata dell'ambito di Benedetto Buglioni (1517 circa). Gli stalli lignei intagliati ai lati sono diVincenzo da Cortona (1517).
La sala delle oreficerie e degli arredi sacri è ricca di testimonianze del prestigio della sede cortonese. Tra queste spiccano il calice di Michele di Tomè con smalti translucidi (1370 circa), il reliquiario Vagnucci di Giusto da Firenze (1457-58) che inglobò una statuetta di Cristo di fattura francese del primo quarto del XV secolo (l'opera venne commissionata dal vescovo di Perugia, il cortonese Jacopo Vagnucci, per il futuro Duomo cittadino). Il pregevole parato Passerini, ricamato per il cardinale Silvio Passerini, è un'opera di scuola fiorentina del primo quarto del XVI secolo: è composto da tredici pezzi in velluto laminato d'oro e broccato con l'applicazione di ricami eseguiti su disegno di Raffaellino del Garbo e Andrea del Sarto..
Anonimo - Storie di Santa Margherita da Cortona.
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Beato Angelico - Annunciazione.
L'Annunciazione di Cortona è un dipinto di Beato Angelico (tempera su tavola, cm 175x180), conservato nel Museo diocesano di Cortona e databile al 1430circa. L'opera è probabilmente la prima di una serie di tre grandi tavole dell'Annunciazione dipinte dall'Angelico negli anni trenta del Quattrocento; le altre due sono l'Annunciazione del Prado e l'Annunciazione di San Giovanni Valdarno.
Storia
Nel 1432 un documento testimonia come l'Angelico stesse lavorando a un'Annunciazione per la chiesa di Sant'Alessandro a Brescia, della quale non resta alcun'altra traccia. Poiché pochi anni dopo la medesima chiesa commissionava un'altra pala dell'Annunciazione, questa volta al veneziano Jacopo Bellini(pagata nel 1443), si è ipotizzato che l'opera a cui l'Angelico lavorava non arrivò mai a Brescia e, per motivi sconosciuti, prese altre strade. Alcuni hanno ipotizzato che l'opera sia l'Annunciazione di Cortona, proveniente dalla chiesa di San Domenico e spostata poi nella chiesa del Gesù, che venne verosimilmente dipinta in quegli anni, comunque non oltre il 1433-1434 (data del successivo Tabernacolo dei Linaioli).
L'Angelico lasciò a Cortona anche un'altra importante opera, il Trittico, poiché i monaci domenicani osservanti del suo convento (San Domenico di Fiesole), erano stati ospitati prima a Cortona a poi a Foligno durante un periodo di esilio che si era concluso nel 1419.
Storia
Nel 1432 un documento testimonia come l'Angelico stesse lavorando a un'Annunciazione per la chiesa di Sant'Alessandro a Brescia, della quale non resta alcun'altra traccia. Poiché pochi anni dopo la medesima chiesa commissionava un'altra pala dell'Annunciazione, questa volta al veneziano Jacopo Bellini(pagata nel 1443), si è ipotizzato che l'opera a cui l'Angelico lavorava non arrivò mai a Brescia e, per motivi sconosciuti, prese altre strade. Alcuni hanno ipotizzato che l'opera sia l'Annunciazione di Cortona, proveniente dalla chiesa di San Domenico e spostata poi nella chiesa del Gesù, che venne verosimilmente dipinta in quegli anni, comunque non oltre il 1433-1434 (data del successivo Tabernacolo dei Linaioli).
L'Angelico lasciò a Cortona anche un'altra importante opera, il Trittico, poiché i monaci domenicani osservanti del suo convento (San Domenico di Fiesole), erano stati ospitati prima a Cortona a poi a Foligno durante un periodo di esilio che si era concluso nel 1419.
Annunciazione.
Beato Angelico - annunciazione - predella Sposalizio della Vergine.
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Beato angelico - Annunciazione- predella .
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Beato Angelico - Trittico.
Pl Trittico di Cortona è un dipinto di Beato Angelico, tempera su tavola (218x240 cm), databile al 1436-1437 e conservato nel Museo Diocesano di Cortona.
Storia
L'opera venne eseguita per la chiesa di San Domenico a Cortona, tenuta dai domenicani dei quali faceva parte lo stesso Angelico. Venne commissionata dal mercante ser Giovanni di Tommaso Cechi, e di dipinta probabilmente appena prima del Polittico di Perugia (1437), sempre per una chiesa di San Domenico e con molti elementi in comune. Il trittico venne dipinto a Fiesole, nel convento dell'artista e poi spedito a destinazione. La maggiore ricchezza rispetto alle pale dipinte per Fiesole si spiega con il fatto che il committente non aveva professato il voto di povertà evangelica, come invece nel cenobio fiesolano.
Il dipinto subì un processo di trasferimento su nuove tavole lignee nel 1945, in occasione del quale si scoprì il disegno sottostante, che era frutto della sola mano del maestro, con una particolar tecnica con tracce in terra verde sulla vernice della prima mano, dove sono già indicati con grande precisione anche i dettagli minuti quali lineamenti, capelli, palpebre, labbra e narici.
Durante la pittura vera e propria l'Angelico sacrificò una parte della delicatezza del disegno iniziale, per amplificare la solidità delle figure e la prospettiva.
Descrizione e stile
I tondi dell'AnnunciazioneCrocefissioneIl polittico ha una forma tradizionale, con una serie di scomparti con la punta gotica e il fondo oro. Il pannello centrale mostra la Madonna col Bambino in trono (una Maestà) attorniata da angeli, mentre i due pannelli laterali simulano due scomparti ciascuno, per un totale di quattro santi laterali incorniciati da cuspidi.
La Madonna col Bambino, una Maestà, siede su un ampio trono costruito saldamente in prospettiva e su un gradino davanti al quale si trovano vasi con rose bianche (simbolo della purezza della Vergine) e rosse (preannunciazione della Passione di Cristo). La copertura è sorretta da colonnine tortili ed ha la forma di nicchia a conchiglia, un elemento che ebbe poi grande fortuna soprattutto attraverso l'opera di Filippo Lippi. Notevole è la somiglianza col pannello centrale della Pala di Perugia (ritenuta di solito opera di poco posteriore), soprattutto nella Vergine, nell'arco del trono e nella disposizione degli angeli.
I santi sono (da sinistra a destra) san Giovanni evangelista, san Giovanni Battista, san Matteo e Maria Maddalena, dipinte con un'attenzione ai giochi lineari nei panneggi che richiamano le opere di Lorenzo Ghiberti, come in altri dipinti del periodo quale il Tabernacolo dei Linaioli (1433-1435), rispetto al quale però il Trittico di Cortona non raggiunge la vertiginosa monumentalità. La scelta dei santi era legata al nome del committente (Giovanni), di suo figlio (Matteo) e della moglie (Maria Maddalena). I nomi dei santi sono scritti a grandi lettere sotto le figure, mentre sotto la Madonna è riportata l'implorazione da un inno dell'Ufficio della Beata Vergine: "Maria Mater Gratiae, Mater Misericordiae, Tu nos ab oste protege."
In alto, nelle cimase, si trovano due tondi con Angelo annunciante e Vergine annunciata, mentre al centro è dipinta la Crocefissione.
Predella La predella riporta le Storie di san Domenico (già dipinte nella predella dell'Incoronazione della Vergine del Louvre), intervallate da figure di santi a tutta immagine entro nicchie. Le scene sono dipinte piuttosto frettolosamente e sono per questo attribuite alla bottega. Rappresentano:
Storia
L'opera venne eseguita per la chiesa di San Domenico a Cortona, tenuta dai domenicani dei quali faceva parte lo stesso Angelico. Venne commissionata dal mercante ser Giovanni di Tommaso Cechi, e di dipinta probabilmente appena prima del Polittico di Perugia (1437), sempre per una chiesa di San Domenico e con molti elementi in comune. Il trittico venne dipinto a Fiesole, nel convento dell'artista e poi spedito a destinazione. La maggiore ricchezza rispetto alle pale dipinte per Fiesole si spiega con il fatto che il committente non aveva professato il voto di povertà evangelica, come invece nel cenobio fiesolano.
Il dipinto subì un processo di trasferimento su nuove tavole lignee nel 1945, in occasione del quale si scoprì il disegno sottostante, che era frutto della sola mano del maestro, con una particolar tecnica con tracce in terra verde sulla vernice della prima mano, dove sono già indicati con grande precisione anche i dettagli minuti quali lineamenti, capelli, palpebre, labbra e narici.
Durante la pittura vera e propria l'Angelico sacrificò una parte della delicatezza del disegno iniziale, per amplificare la solidità delle figure e la prospettiva.
Descrizione e stile
I tondi dell'AnnunciazioneCrocefissioneIl polittico ha una forma tradizionale, con una serie di scomparti con la punta gotica e il fondo oro. Il pannello centrale mostra la Madonna col Bambino in trono (una Maestà) attorniata da angeli, mentre i due pannelli laterali simulano due scomparti ciascuno, per un totale di quattro santi laterali incorniciati da cuspidi.
La Madonna col Bambino, una Maestà, siede su un ampio trono costruito saldamente in prospettiva e su un gradino davanti al quale si trovano vasi con rose bianche (simbolo della purezza della Vergine) e rosse (preannunciazione della Passione di Cristo). La copertura è sorretta da colonnine tortili ed ha la forma di nicchia a conchiglia, un elemento che ebbe poi grande fortuna soprattutto attraverso l'opera di Filippo Lippi. Notevole è la somiglianza col pannello centrale della Pala di Perugia (ritenuta di solito opera di poco posteriore), soprattutto nella Vergine, nell'arco del trono e nella disposizione degli angeli.
I santi sono (da sinistra a destra) san Giovanni evangelista, san Giovanni Battista, san Matteo e Maria Maddalena, dipinte con un'attenzione ai giochi lineari nei panneggi che richiamano le opere di Lorenzo Ghiberti, come in altri dipinti del periodo quale il Tabernacolo dei Linaioli (1433-1435), rispetto al quale però il Trittico di Cortona non raggiunge la vertiginosa monumentalità. La scelta dei santi era legata al nome del committente (Giovanni), di suo figlio (Matteo) e della moglie (Maria Maddalena). I nomi dei santi sono scritti a grandi lettere sotto le figure, mentre sotto la Madonna è riportata l'implorazione da un inno dell'Ufficio della Beata Vergine: "Maria Mater Gratiae, Mater Misericordiae, Tu nos ab oste protege."
In alto, nelle cimase, si trovano due tondi con Angelo annunciante e Vergine annunciata, mentre al centro è dipinta la Crocefissione.
Predella La predella riporta le Storie di san Domenico (già dipinte nella predella dell'Incoronazione della Vergine del Louvre), intervallate da figure di santi a tutta immagine entro nicchie. Le scene sono dipinte piuttosto frettolosamente e sono per questo attribuite alla bottega. Rappresentano:
- San Pietro Martire
- Sogno di Innocenzo III, Incontro tra san Domenico e san Francesco d'Assisi e Visione dei santi Pietro e Paolo
- San Michele Arcangelo
- Resurrezione di Napoleone Orsini caduto da cavallo e Miracolo del libro salvato dalle fiamme
- San Vincenzo martire
- San Domenico e i frati serviti alla mensa dagli angeli e Morte di san Domenico
- San Tommaso d'Aquino
Beato angelico - Trittico- Madonna col Bambino
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Beato angelico - Trittico - Cuspide.
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Beato Angelico - Trittico - Predella .
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Giuseppe Maria Crespi estasi di S.Margherita da Cortona.
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Domenico di Michelino - Tre Santi Francescani.
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Bartolomeo della Gatta - Madonna in Gloria.
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Cristofano Gherardi - Conversione di San Paolo.
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Cristofano Gherardi - Abramo.
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Cristofano Gherardi - Isacco.
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Benozzo Gozzoli - San Francesco.
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Pietro Lorenzetti - Madonna e Quattro Angeli.
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Pietro Lorenzetti - Crocifisso.
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Pietro Lorenzetto - Croce Sagomata.
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Martino di Bartolomeo.
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Nicolò di Segna - Madonna col Bambino.
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Sassetta - Madonna col Bambino e Quattro Santi.
Pl Polittico di San Domenico di Cortona è un dipinto a tempera e fondo oro su tavola (52x132 cm) del Sassetta, databile al 1434 circa e conservato nel Museo Diocesano di Cortona. L'opera proviene dalla chiesa di San Domenico locale.
Descrizione e stile Il dipinto è diviso in tre scomparti, con quelli laterali a loro volta divisi idealmente da due archetti che inquadrano un santo ciascuno. Al centro si trova una Madonna dell'Umiltà, una Madonna col Bambino cioè seduta su un cuscino, assistita da due angeli. Ai lati si trovano i santi Nicola, Michele,Giovanni Battista e Margherita da Cortona. Sulle cuspidi si trovano tre tondi: ai lati, di dimensioni maggiori, un Angelo annunciante e una Vergine annunciata, al centro l'Agnus Dei.
Il pittore, sebbene interessato a una certa profondità spaziale derivata dall'esempio dei grandi maestri senesi del Trecento (come Pietro Lorenzetti), come è soprattutto visibile nel pannello centrale col pavimento a riquadri e gli angeli disposti lungo una diagonale, nel complesso tralascia di unificare i pavimenti dei vari scomparti, con la linea d'orizzonte a diverse altezze. Le figure di Sassetta, come tipico, sono estremamente eleganti e raffinate, dalle proporzioni allungate e ricche di dettagli preziosi, come nello straordinario piviale di Nicola di Bari o come nella complessa armatura di Michele arcangelo che oggi rivela la preparazione rossa, mentre anticamente doveva essere interamente ricoperta da lustri aurei e argentei. Nel manto della Vergine si incontrano le pieghe composte a falcata ampia, tipiche dello stile gotico internazionale, che a Siena ebbe un lungo periodo di successo. Maria e il bambino sono circondati da raggi ottenuti con una particolare lavorazione dell'oro, che ispirarono probabilmente anche Beato Angelico, in opere immediatamente successive come l'Incoronazione della Vergine o la Madonna col Bambino.aragraph. Fai clic qui per effettuare modifiche.
Descrizione e stile Il dipinto è diviso in tre scomparti, con quelli laterali a loro volta divisi idealmente da due archetti che inquadrano un santo ciascuno. Al centro si trova una Madonna dell'Umiltà, una Madonna col Bambino cioè seduta su un cuscino, assistita da due angeli. Ai lati si trovano i santi Nicola, Michele,Giovanni Battista e Margherita da Cortona. Sulle cuspidi si trovano tre tondi: ai lati, di dimensioni maggiori, un Angelo annunciante e una Vergine annunciata, al centro l'Agnus Dei.
Il pittore, sebbene interessato a una certa profondità spaziale derivata dall'esempio dei grandi maestri senesi del Trecento (come Pietro Lorenzetti), come è soprattutto visibile nel pannello centrale col pavimento a riquadri e gli angeli disposti lungo una diagonale, nel complesso tralascia di unificare i pavimenti dei vari scomparti, con la linea d'orizzonte a diverse altezze. Le figure di Sassetta, come tipico, sono estremamente eleganti e raffinate, dalle proporzioni allungate e ricche di dettagli preziosi, come nello straordinario piviale di Nicola di Bari o come nella complessa armatura di Michele arcangelo che oggi rivela la preparazione rossa, mentre anticamente doveva essere interamente ricoperta da lustri aurei e argentei. Nel manto della Vergine si incontrano le pieghe composte a falcata ampia, tipiche dello stile gotico internazionale, che a Siena ebbe un lungo periodo di successo. Maria e il bambino sono circondati da raggi ottenuti con una particolare lavorazione dell'oro, che ispirarono probabilmente anche Beato Angelico, in opere immediatamente successive come l'Incoronazione della Vergine o la Madonna col Bambino.aragraph. Fai clic qui per effettuare modifiche.
.Particolare Pannello Centrale
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Luca Signorelli - Lamentazioni sul Cristo morto.
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Luca Signorelli - Particolare Crocifissione.
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Luca Signorelli - Compianto - Dettaglio Flagellazione.
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Luca Signorelli - Compianto - Dettaglio Ultima Cena.
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Luca Signorelli - Compianto - Dettaglio cattura di Cristo.
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Luca Signorelli - Compianto - Orazione di Cristo al Getsemani.
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Luca Signorelli - Immacolata Concezione.
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Luca Signorelli - Comunione degli apostoli.
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Federico Zuccari - Assunzione.
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