DAL DUECENTO AL GOTICO
Introduzione
Questa ampia sala ospita le opere degli artisti bolognesi ed emiliani dei secoli XIII e XIV: da Vitale da Bologna (documentato dal 1330 - morto ante 1361) che caratterizza con la forza espressiva delle proprie immagini l’arte emiliana del Trecento, quasi contrapponendola alla misura delle coeve produzioni della vicina Toscana, allo Pseudo Jacopino, pittore bolognese attivo tra il 1320 e il 1330, il cui stile fortemente narrativo rompe l’astrattezza consueta delle raffigurazioni religiose.
Il percorso espositivo ha il suo significativo inizio con il Crocifisso proveniente dalla chiesa di Santa Maria del Borgo, opera attribuita ad un ignoto artista vicino a Giunta Pisano; prosegue con il San Giorgio e il Drago di Vitale da Bologna, e si sviluppa attraverso altre opere dello stesso artista fino al polittico con la Dormitio Virginis e al polittico con la Presentazione al Tempio dello Pseudo Jacopino.
Il percorso espositivo ha il suo significativo inizio con il Crocifisso proveniente dalla chiesa di Santa Maria del Borgo, opera attribuita ad un ignoto artista vicino a Giunta Pisano; prosegue con il San Giorgio e il Drago di Vitale da Bologna, e si sviluppa attraverso altre opere dello stesso artista fino al polittico con la Dormitio Virginis e al polittico con la Presentazione al Tempio dello Pseudo Jacopino.
Pseudo Jacopino (Bologna, prima metà del XIV secolo)
Polittico
Datazione: 1340 circa - tempera su tavola cm 122x191,5 Secolo: XIV
Provenienza: Santi Naborre e Felic
Descrizione
Il polittico è una probabile committenza benedettina, a cui sembra alludere la presenza del protettore dell’ordine.
Il maestro, pur mantenendo inalterato il suo stile fortemente espressivo, rappresenta figure ed episodi sacri in modo più regolare accentuandone la monumentalità.
Pseudo Jacopino (Bologna, prima metà del XIV secolo)
Polittico con la Presentazione al Tempio e la Pietà
Datazione: 1330 - 1335
tempera su tavola cm 114x197,5 Secolo: XIV Provenienza: Santa Maria Nuova
Descrizione
Anticamente era, insieme all'altro polittico con la Dormitio Virginis presso la distrutta chiesa di Santa Maria Nuova.
Eseguito probabilmente negli stessi anni, testimonia, nella vivacità espressiva della narrazione, non priva di umori aspri e violenti, gli ultimi orientamenti dell'artista allo scadere degli anni trenta.
Simone di Filippo detto "de' Crocefissi" (Bologna, doc. dal 1355 - già morto nel 1399) Madonna col Bambino, angeli e il donatore Giovanni da Piacenza
Datazione: 1378 circa tempera su tavola cm 142x99,5 Secolo: XIV Provenienza: Istituto delle Scienze
Descrizione
Giudicata fino al 1935 opera giovanile di Vitale in base alla firma e alla data 1320, risultate apocrife, l'opera è ricordata fin dal Malvasia nella Madonna del Monte.
Un documento relativo al legato testamentario di Giovanni da Piacenza per l'esecuzione del dipinto consente di datarlo dopo il 1378.
Simone di Filippo detto "de' Crocefissi" (Bologna, doc. dal 1355 - già morto nel 1399) - Gesù Cristo e la Madonna fra santi e due devoti
Datazione: 1390 - 1395
tempera su tavola
cm 80,5x77
Secolo: XIV
Descrizione
Giustamente attribuita alla tarda maturità dell'artista, l'opera è interessante dal punto di vista iconografico, specie per la presenza di Urbano V, il primo papa tornato sia pure per poco tempo da Avignone durante il periodo dell'Albornoz, e venerato come santo subito dopo la morte (1370).
Sia pure con qualche dubbio la santa poteva essere Brigida di Svezia, fautrice del ritorno del papa a Roma: il suo ordine ebbe da lui l'approvazione (1370).
Si collegherebbe a tale identificazione la rilevanza data alla Vergine (già incoronata), alla Passione e agli apostoli.
La santa fu canonizzata nel 1391.
Si ricordi l'importanza del culto per Brigida nell'ambito della nuova basilica petroniana, ove nella cappella Pepoli (di Santa Brigida) era una più tarda tavola raffigurante Madonna col Figlio, i santi Giacomo, Filippo e Brigida, mentre su un pilastro è un affresco tardogotico che pure la rappresenta.
Andrea dei Bartoli - Madonna col Bambino e Angeli (trittico)
Datazione: 1360, circa tempera su tavola
cm 48x44
Provenienza: Convento della Carità (?)
Descrizione
Ipoteticamente proveniente dal Convento della Carità questo trittico mostra caratteri ancora arcaici.
La Madonna al centro sembra forzatamente inserita nella cornice e viene quasi a sovrapporsi alla figura leggermente sgraziata del bambino.
Questo stile un po’ irregolare riconduce agli affreschi assisiati di Andrea de’ Bartoli.
Vitale da Bologna (Bologna, documentato dal 1330 - morto ante 1361)
San Giorgio e il drago
Datazione: 1330 - 1335
tempera su tavola
cm 86x70,5
Secolo: XIV
Provenienza: acquisto dalla collezione Friedlander,1959
Inventario: 6394
Descrizione
La tavola, siglata da Vitale, costituisce un'importante testimonianza della sua prima attività, caratterizzata, come appare nella quasi coeva Crocifissione della collezione Johnson di Philadelphia, da una concitata quanto espressiva adesione ai modi più intensamente gotici della cultura locale.
Da datarsi quindi intorno al 1335-1340.
Vitale da Bologna (Bologna, documentato dal 1330 - morto ante 1361)
Gesù Cristo in pietà fra i Santi Antonio Abate e Cristoforo
Datazione: 1355, circa
tempera su tavola
cm 53,5x54 Secolo: XIV
Provenienza: San Giovanni Battista
Descrizione
Si ritiene che questa tavola si trovasse anticamente presso il soppresso convento di San Giovanni Battista a Bologna.I rapporti con gli affreschi del Duomo di Udine (1348-1349) e con quelli poco più tardi dell'Abbazia di Pomposa (1351),di cui il dipinto ripropone la delicatezza degli impasti cromatici, orientano verso una datazione non lontana dal 1355.
tempera su tavola
cm 53,5x54 Secolo: XIV
Provenienza: San Giovanni Battista
Descrizione
Si ritiene che questa tavola si trovasse anticamente presso il soppresso convento di San Giovanni Battista a Bologna.I rapporti con gli affreschi del Duomo di Udine (1348-1349) e con quelli poco più tardi dell'Abbazia di Pomposa (1351),di cui il dipinto ripropone la delicatezza degli impasti cromatici, orientano verso una datazione non lontana dal 1355.
Jacopo di Paolo (Bologna, attivo dal 1380 al 1426) Maestro dei Crocefissi Francescani Crocifisso
(Croce sagomata con la Madonna tra Angeli, San Francesco e Sant'Elena)
Datazione: 1254, circa
tavola cm cm.309 x 196 Secolo: XIII
Provenienza: Santa Maria del Soccorso detta del Borgo di San Pietro
Descrizione
La croce, già nella chiesa di San Francesco, viene trasferita nel 1801 nella cappella dei Malvezzi Campeggi in Santa Maria del Borgo.
Riferita all’ignoto artista vicino a Giunta Pisano venne modificata all’inizio del quattrocento con l’aggiunta laterale di una Sant’Elena attribuita a Jacopo di Paolo, poi nel corso del XIX secolo privata dei terminali, ora a Washington. e del tondo apicale, perduti.
Vitale da Bologna (Bologna, documentato dal 1330 - morto ante 1361)
Storie di Sant'Antonio Abate
Datazione: 1340, circa
tempera su tavola
cm 77x39
Secolo: XIV
Provenienza: chiesa di Santo Stefano, già nella chiesa di Sant'Antonio Abate
Descrizione
Una delle quattro tavolette che che rappresentano Storie di Sant'Antonio Abate.
Sono gli unici elementi pervenutici di una pala eseguita da Vitale per la chiesa bolognese di Sant'Antonio Abate.
Il tono vivace e ancora convulso della narrazione, non priva tuttavia di una certa gotoca eleganza, pone queste "storiette" poco dopo gli affreschi di Mezzaratta, intorno agli inizi degli anni quaranta.
In alto, un mendicante esorta il re di Palestina ad inviare i viveri a Sant'Antonio Abate.
In basso, l'arrivo dei cammelli con i viveri
Vitale da Bologna (Bologna, documentato dal 1330 - morto ante 1361)
Storie di Sant'Antonio Abate
Datazione: 1340, circa
tempera su tavola
cm 78,5x38,5
Secolo: XIV
Provenienza: chiesa di Santo Stefano, già nella chiesa di Sant'Antonio Abate
Descrizione
Una delle quattro tavolette che che rappresentano Storie di Sant'Antonio Abate.
Sono gli unici elementi pervenutici di una pala eseguita da Vitale per la chiesa bolognese di Sant'Antonio Abate.
Il tono vivace e ancora convulso della narrazione, non priva tuttavia di una certa gotoca eleganza, pone queste "storiette" poco dopo gli affreschi di Mezzaratta, intorno agli inizi degli anni quaranta.
In alto, la guarigione di Sofia, figlia dell'imperatore Costantino, ai funerali di Sant'Antonio.
In basso, Sofia posseduta dal demonio.
IL GOTICO
Simone di Filippo detto "de' Crocefissi" - Sant'Elena in adorazione della Croce ed una monaca
1375 - 1380 tempera su tela
cm 212x135,5 Secolo: XIV
Provenienza: Santa Agnese
Descrizione
Il soggetto e la presenza della monaca committente farebbero pensare a una destinazione originaria al convento di Sant'Elena in via Vinazzi, da cui la tela potè essere trasferita presso le domenicane di Sant'Agnese istituto soppresso in epoca napoleonica.
Databile al 1370 ca., il dipinto aveva forse funzione di stendardo processionale.
La tecnica della temperatura su tela, di cui questa è una delle prime testimonianze sopravvissute nel bolognese, ebbe qui più ampia diffusione a partire dal tardogotico: ma sicuramente ne esistevano tracce perdute anche in epoca precedente.
Sul retro della tela è un disegno, di cui sono stati individuati i rapporti con suggestioni di matrice probabilmente veneta in particolare padovana.
Ma suggestivi confronti sono anche possibili con motivi tratti dal mondo culturale iberico e catalano, con cui nella seconda metà del Trecento i confronti dovettero divenire più diretti, facilitati dalla presenza dell'Albornoz e dalla fondazione del Collegio di Spagna.
Tali suggestioni dovettero gradualmente entrare in rapporto con i precedenti dettati del gotico, portando a una graduale differenziazione rispetto alle tendenze della prima metà del secolo e al naturalismo vitalesco.
Jacopo di Paolo (Bologna, attivo dal 1380 al 1426) Incoronazione della Vergine e Angeli
Datazione: 1380 - 1390
tempera su tavola
cm 91x58
Secolo: XIV - XV
Provenienza: Istituto delle Scienze
Inventario: 239
Descrizione
Frammento di un polittico, la tavola veniva riferita dall'Arcangeli al periodo giovanile dell'artista, in prossimità dell'Annunciazione delle Collezioni Comunali d'Arte, e datata tra l'85 e il '90.
Per Bottari si tratta invece di opera tarda e decadente.
Simone di Filippo detto "de' Crocefissi- Polittico
1365 - 1370 tavola cm 180x248,5 Secolo: XIV
Provenienza: Mercato antiquario (già in S.Domenico) Descrizione
Il polittico, incompleto in alcune parti, presenta una carpenteria e la spartizione interna degli spazi legate all'ambiente veneto.
Il colore luminoso e leggero, così come la linea grafica, riconducono alle opere dell'ultimo Vitale.
Provenienza: Mercato antiquario (già in S.Domenico) Descrizione
Il polittico, incompleto in alcune parti, presenta una carpenteria e la spartizione interna degli spazi legate all'ambiente veneto.
Il colore luminoso e leggero, così come la linea grafica, riconducono alle opere dell'ultimo Vitale.
Maestro dell’Avicenna (Bologna, prima metà del XV secolo) - Paradiso e Inferno
Datazione: 1435 circa
tempera su tavola
cm 111x78,5
Descrizione
Forse pervenuta nel Settecento alla Clementina con i dipinti donati da Francesco Zambeccari, l'opera è in stretto rapporto iconografico con gli affreschi della parete sinistra della cappella Bolognini in San Petronio, dipinti da Giovanni da Modena tra il 1410 e il 1445.
Già giudicata bozzetto preparatorio, e attribuita addirittura a Giotto nei vecchi inventari, è invece una ripresa coeva che testimonia la suggestione del ciclo petroniano sui contemporanei.
La tavola è stata oggetto di ulteriori studi, che ne hanno collegato l'autore con la contemporanea miniatura.
Jacopo di Paolo (Bologna, attivo dal 1380 al 1426)
(a) Santi Giacomo e Michele, [in alto] Angelo Annunziante.
(b) Santi Pietro e Giovanni Battista, [in alto] La Vergine Annunziata.
1400 - 1410
tempera su tavola
cm (a)146,5x67,5 - (b)145x67
Secolo: XIV - XV
Provenienza: San Michele in Bosco
Descrizione
Identificabili con i laterali di un polittico, descritto dalle fonti in San Michele in Bosco,
i quattro santi, pur presentando più di un elemento di confronto con l'altare Bolognini in San Petronio (primo decennio del quattrocento), sono espressione di un momento più tardo dell’attività di Jacopo.
(inventario 243 - 233)
Giovanni da Modena (doc. a Bologna dal 1409 al 1456) Crocifisso
(Croce sagomata col Padre Eterno, l'Addolorata, San Giovanni e San Francesco)
Datazione: 1415 circa
tempera su tavola
cm 370x295
Secolo: XV
Provenienza: San Francesco
Inventario: 7166
Descrizione
L’opera, che fu forse dipinta per la Chiesa di san Francesco alla fine degli anni trenta del Quattrocento, rappresenta un’elaborazione del tema della Crocifissione in toni formali tragicamente espressivi.